Storia di un seme che si è fatto pianta

Erano tutte occupate le poltroncine del teatro della scuola media “Vittorio Visalli”, che ha ospitato il convegno celebrativo per i venti anni dell’Associazione di volontariato cristiano “Agape”. Una celebrazione sobria, senza alcun intento apologetico, ma – come ho avuto modo di considerare nel mio intervento – “con l’umiltà e l’orgoglio di chi è consapevole di svolgere un ruolo prezioso all’interno della comunità eufemiese”. Il tema del convegno (“Le nuove frontiere della solidarietà”) avrebbe dovuto essere svolto da due personalità di primo piano dell’associazionismo provinciale, Giuseppe Pericone e Mario Nasone, rispettivamente direttore e presidente del Centro servizi al volontariato “dei due mari” di Reggio Calabria, struttura prevista dalla legge quadro del volontariato (266/1991) per “promuovere, sostenere e sviluppare le organizzazioni di volontariato e l’associazionismo”.
Gravi problemi familiari hanno purtroppo costretto al forfait Nasone, che è anche presidente del Centro comunitario Agape di Reggio Calabria, fondato nel 1968 da don Italo Calabrò (“Amatevi tra di voi di un amore forte, di autentica condivisione di vita; amate tutti coloro che incontrate sulla vostra strada. Nessuno escluso, mai!”), e che da decenni conduce importanti battaglie per contrastare situazioni di abbandoni, abusi, devianze ed emarginazione sociale.
Il consigliere del Csv Bruno Furfari ha rivolto un breve saluto, quindi il presidente dell’Agape, Pasquale Condello, ha ripercorso i venti anni di servizio dell’associazione in favore dei soggetti più deboli ed emarginati: anziani, minori, disabili. Ha inoltre letto il saluto del fondatore don Benito Rugolino (“avete riempito il mio vecchio cuore di esultanza e vitalità”), che prima di partire per Torino (dove vive) aveva visitato la sede e si era dichiarato felice perché “il seme piantato venti anni fa è diventato una pianta robusta”.
Pericone ha raccontato una favola dei nostri giorni, protagonista un extracomunitario della rivolta di Rosarno, che si conclude con un messaggio di pace universale, da raggiungere smettendola di alzare muri e cominciando a costruire ponti.
La proiezione di un emozionante videoclip realizzato da Iole Luppino e Gina Bagnato (“Vent’anni d’amore”) che ripercorre con le immagini la storia dell’Agape, fino al recente pellegrinaggio a Lourdes, ha preceduto gli interventi del pubblico e il buffet di dolci finale. I volontari rimasti per rimettere in ordine la sala hanno poi concluso la serata con una spaghettata e una grigliata al ristorante preferito dall’associazione, “da Teresa e Vince”.

Condividi

5 risposte a “Storia di un seme che si è fatto pianta”

  1. Grande Mello! Per chi non lo sapesse, il mio webmaster di fiducia, l'artefice della purtroppo breve stagione di santeufemiaonline e il consulente grafico di questo blog al momento della creazione… INIMITABILE

  2. Ragazzi, volevo condividere con voi questa email:

    Buonasera!
    ti scrivo per comunicarti che lo staff editoriale ha selezionato il tuo articolo "Storia di un seme fatto pianta" per la prima pagina di Paperblog. Complimenti, sono sicura che i nostri lettori lo apprezzeranno come abbiamo fatto noi! Il tuo articolo sarà in evidenza sul nostro profilo Facebook e Twitter (@Paperblog_it) 🙂

    Cordialmente,

    Silvia

    Silvia@paperblog.com

    Responsabile Comunicazione Paperblog Italia

    http://it.paperblog.com

    Diventa fan su Facebook

    Seguici su Twitter

  3. Esagerato, io webmaster ehehheh..
    qundo mi dedicherai un articolo intero? Era ora che ti sbattessero in prima pagina sti tipi di Paperblog.. ;=)
    Mello

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *