I crumiri con la ramazza

Sporcare l’immagine del “modello Reggio” sarebbe stata una carognata insopportabile sotto feste. Sporcare. È proprio il verbo giusto. Per cui non possiamo che esultare per la soluzione raggiunta sulla questione degli stipendi dovuti agli operai di Leonia, la società mista che si occupa della raccolta dei rifiuti. Una breve riflessione però va fatta, visto che qualcuno ha trovato scorretta la protesta dei lavoratori, uno sciopero non autorizzato che ha impedito lo svolgimento del servizio minimo essenziale.
E questo non va bene. Fin quando la spazzatura invade le strade delle periferie è un conto, ma se cumuli di sacchetti deturpano il salotto della “Reggio bene” diventa difficile sposare la causa di circa trecento padri e madri di famiglia che non sanno più cosa fare per vedersi riconosciuto un diritto sacrosanto. Metà stipendio di ottobre e l’intera retribuzione per il mese di novembre.
Garantire i servizi essenziali. Perché, una vita decente non va garantita? E un piccolo pensiero da fare trovare sotto l’albero ai propri figli? E fare la spesa senza doversi umiliare nel chiedere credito? Fare a meno dei prestiti di familiari o amici, è pretendere troppo?
La verità è un’altra. Senza azioni eclatanti, senza disobbedienza civile non si ottiene nulla. Partiti e sindacati non hanno mai avuto un livello di credibilità così basso. Difatti, all’incontro tenuto in prefettura con il sindaco Arena e il direttore di Leonia, non c’erano. Avvenimenti come quello verificatosi a Reggio Calabria certificano il loro fallimento. La messinscena allestita da consiglieri e assessori comunali, trasformatisi in crumiri a favore di teleobiettivo, giusto il tempo di qualche foto, è solo avanspettacolo. Immortalati con la ramazza in mano e il tacco spinto. La metafora più calzante del distacco tra politica e società.

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