Un po’ d’acqua sui fuochi

Invitato da più parti ad esprimere la mia opinione sui “fatti” dell’Entrata di Sant’Eufemia, proverò a (non) farlo. La vicenda è nota a tutti: ieri la tradizionale “Entrata” della statua di Sant’Eufemia sotto i fuochi d’artificio ha seriamente rischiato di saltare. Un colpo al cuore per chi è legato a una tradizione che fa parte del patrimonio storico e religioso della nostra comunità: credenti e non credenti, praticanti e non praticanti. Qualcuno ha pianto di fronte a una prospettiva che non riusciva ad accettare, altri hanno dato sfogo al proprio disappunto sui tanti strumenti di comunicazione che la moderna tecnologia mette a disposizione. Ho seguito anch’io il “dibattito” che ne è venuto fuori, su facebook e su qualche chat di whatsapp. Infine, quasi inaspettata, la notizia che tutti attendevano è giunta: «L’Entrata si farà».
Questi i fatti, nudi e crudi. Attorno ad essi – durante, ma soprattutto dopo – si è scatenata la ridda delle ipotesi e delle accuse, sui quali non intendo tornare per un semplice motivo: io, come la gran parte delle persone a vario titolo coinvolte, non ho elementi di valutazione concreti.
Penso però due cose. La prima: non sempre è necessario, né utile, dire la propria, a maggior ragione quando non si ha il quadro completo di quello che è accaduto. La seconda: l’importante, per tutti, è che alla fine l’Entrata c’è stata.
Quest’ultimo aspetto non va affatto sottovalutato, anzi a mio modo di vedere è l’unico che conta. Ieri sera al termine della processione e oggi in diverse chiacchierate, ho potuto apprezzare come in tanti non hanno tirato in ballo nessun “retroscena” della vicenda. Si sono invece quasi tutti soffermati sull’aspetto emotivo del quasi annullamento dell’Entrata, sull’altalena di sentimenti vissuti in una giornata incredibile: l’amarezza avvertita prima e l’esplosione di gioia finale. Anch’io, guardandomi intorno dietro la transennatura che perimetrava la piazza antistante la chiesa, ho percepito questa sensazione. Mano a mano che passavano i minuti e l’Entrata sembrava nuovamente a rischio, sulla faccia dello spettatore “comune” – disinteressato, oserei dire – leggevo tristezza e delusione, nient’altro.
Non amo le tifoserie e mi tengo sempre lontano dalla caccia alle streghe, dai “dagli all’untore”. Non mi piace dividere il mondo in buoni e cattivi, le cose in bianche e nere, i comportamenti in giusti e sbagliati. Preferisco lasciare agli altri le verità assolute e coltivare, invece, il seme del dubbio; né mi fido delle deduzioni troppo semplici, quasi scontate. Penso anche che le parole possono davvero diventare pietre, per cui andrebbero usate con molta cautela e parsimonia. A maggior ragione quando non si ha piena contezza dell’accaduto.
Io non ce l’ho, nonostante il tanto parlare di queste ore. Preferisco quindi sottolineare l’aspetto positivo di un’Entrata bella, fortemente sentita proprio a causa di tutte le difficoltà emerse e superate. Vivremmo in un mondo migliore se riuscissimo a godere di quello che abbiamo, se riuscissimo a gustare il presente esprimendo gratitudine a tutti coloro i quali hanno consentito la realizzazione di uno spettacolo che fa parte della nostra identità eufemiese, ognuno nel proprio ruolo e con differenti responsabilità: dal comitato feste alla ditta dei fuochi d’artificio, dai portatori della statua all’amministrazione comunale, dal pubblico tutto sommato composto (nonostante la tensione) alle forze dell’ordine e ai volontari della protezione civile. Senza perderci in una conflittualità estenuante e incomprensibile.
La festa patronale deve unire, non dividere: altrimenti avremo fallito tutti.

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2 risposte a “Un po’ d’acqua sui fuochi”

  1. Vivo in un'altra città, mio malgrado rimango eufemiese convinta. Tra l'altro non sono una praticante convinta, ma uno dei pochi ricordi che riesco a conservare, legato ad una grande emozione, è la festa di s.eufemia. ieri quando ho saputo quanto stava accadendo ho avuto una stretta al cuore, perché ho realizzato che sono trascorsi quasi 40 anni, ma non è cambiato molto da allora. ?

  2. Siamo venuti dalla Germania soprattutto per vedere la Festa di Sant Eufemia.

    All inizio siamo stati rimasti, come quasi tutti gli Eufemiesi e gli altri visitatori delusi. Poi abbiamo visto una bella Festa con dei giochi d'artificio meravigliosi, . Ringraziamo a tutti che hanno partecipato a fare una bella Festa che per noi e la piu' bella del mondo.

    Tanti saluti dalla Germania
    Cosimo

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