Eppure avevo capito che il problema della discarica è di tutti, non che qualcuno ne avesse l’esclusiva

Ho ricevuto stamattina un’email che mi ha fatto riflettere su alcune cose. Ne riporto uno stralcio:

Sono nauseata dal dibattito che ne è venuto fuori. L’unica cosa buona è che ora conosco molto di più il problema, e conosco molto di più le persone.

Per un po’ sono stato indeciso se darne notizia, così come ieri sera mi era sorto il dubbio se limitarmi a cancellare l’intervento del coraggiosissimo e anonimo Rocco Aspromonte, oppure se parlarne. Alla fine ho optato per questa seconda soluzione, certo che la chiarezza non può che fare bene e che, alla fine, sono le azioni e le parole a qualificare gli uomini.
Ora però l’argomento è chiuso. Questa vicenda mi ha insegnato due cose. Una riguarda la vicenda in sé. Dagli approfondimenti che ho fatto e dalle parole pronunciate ieri dal sindaco in consiglio comunale, temo che la discarica si farà, perché attorno ad essa ci sono interessi troppo forti. Questo il timore, che si unisce alla speranza che, se proprio si dovrà fare, che venga fatta nel rispetto di tutte le regole e con la previsione di controlli strettissimi su ciò che vi si andrà a scaricare. Il secondo insegnamento è sulla natura umana, su quelle persone che si lamentano sempre perché i cittadini non appoggiano le loro iniziative e, quando invece questo accade, perdono la testa perché considerano la cosa “roba loro” e temono che qualcun altro gliela voglia sottrarre.
Rassicuro tutti. Contrariamente ad altri, non cerco visibilità o pubblicità. Rinuncio volentieri al surplus di visualizzazioni che ha avuto il mio blog in questi ultimi giorni (oltre 400 nell’ultima settimana) e spero che, nel giro di poco tempo, si possa tornare all’antica eleganza, quella presente anche in articoli e commenti nei quali non è certo mancata una buona dose di spirito polemico.
Ho un unico rammarico. A causa dell’insistenza al limite dello stalking del coraggiosissimo e anonimo Rocco Aspromonte, che mi ricorda l’elefante nascosto dietro al palo della luce, sono stato costretto a inserire la funzione “moderazione” nei commenti. Per cui, se non prima li leggo io, i vostri commenti non potranno essere pubblicati. Ho dovuto farlo perché ieri sera la mia casella di posta è stata presa d’assalto dal coraggiosissimo e anonimo Rocco Aspromonte, che mi ha fatto una decina di volte la stessa domanda, alla quale peraltro avevo ampiamente risposto nel commento. Non appena cesserà la sua sindrome compulsiva da “invio commenti”, torneremo alle vecchie abitudini. Lo stile è l’uomo. E io penso che ogni argomentazione possa essere difesa con garbo, senza il ricorso ad un’aggressività che, invece di avvicinare, allontana le persone.

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2 risposte a “Eppure avevo capito che il problema della discarica è di tutti, non che qualcuno ne avesse l’esclusiva”

  1. Ho seguito con interesse il vivace dibattito scatenato dall’articolo sulla discarica. Bravo Domenic, hai raggiunto un duplice risultato. Sei riuscito a far luce su un grave problema ambientale che preoccupa la salute di molti e hai squarciato il velo delle meschinità dell’animo umano. Ci hai offerto, tuo malgrado, un impareggiabile siparietto i cui protagonisti si commentano da soli. Irresistibile il duetto Rositano-Occhiuto, le auto lodi che imbrodano, la sottolineatura di primogeniture mai messe in discussione dal tuo articolo. Formidabili le performances di errori sintattico grammaticali, i biechi provincialismi destinati ad arenarsi sul binario morto dell’insuccesso, l’italico vizio della contrapposizione ad ogni costo. Incredibile l’incapacità di comprendere che di fronte a certi argomenti occorre serrare le fila, stare dalla stessa parte, contribuire al dibattito, arricchirlo, coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti. Ridicolo il tentativo di spostare l’attenzione sulle tue competenze. Encomiabile il tuo stile pacato, ironico, asciutto, sottile, proprio di chi non ha bisogno di millantare crediti, vantare primogeniture, sciorinare la lista delle cose fatte. Parlano i tuo libri, i tuoi articoli, la tua attività di cittadino attento e socialmente impegnato, la tua cultura a 360 gradi, la tua onestà intellettuale. Hai centrato l’obiettivo. Hai fatto del tuo blog un’arena in cui è stato dato sfogo alle idee di tutti. Il senso di inferiorità intellettuale suscitato dalle tue capacità provoca ad alcuni forti mal di pancia che trovano un effimero e momentaneo sollievo nel vomitare sciocchezze e cattiverie nutrite dall’amaro fiele dell’invidia.

    Maria Azzurra Ridolfo, Brolo (ME)

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