Convegno sull’Unità d’Italia

In collaborazione con l’Istituto superiore “Enrico Fermi” di Bagnara Calabra, l’associazione “Terzo Millennio” ha organizzato un convegno che si svolgerà domenica 20 marzo alle 17.00, presso il teatro della scuola media “Vittorio Visalli”: 1861-2011. Risorgimento nazionale e Risorgimento locale nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Introdurranno i lavori Francesco Luppino, presidente dell’associazione e coordinatore dell’iniziativa, e Angela Maria Palazzolo, dirigente scolastico dell’Istituto “Fermi”. Seguiranno poi i saluti delle autorità: il sindaco di Sant’Eufemia, Vincenzo Saccà; il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Sant’Eufemia, Giuseppe Gelardi; il coordinatore dell’ambito territoriale del Miur per Reggio Calabria, Vincenzo Geria; il consigliere provinciale Carmine Alvaro; il consigliere regionale Luigi Fedele. Quindi, avrà inizio il convegno vero e proprio, moderato da Rosario Monterosso, professore di Storia e Filosofia legato a Sant’Eufemia dai tanti anni di insegnamento nel locale liceo. Il primo intervento sarà “Il Risorgimento e la parola. L’identità nel linguaggio dell’altro”, di Francesco Idotta, professore di Storia e Filosofia al “Fermi”. Seguirà la mia riflessione su “Accentramento o decentramento? L’unificazione amministrativa dello Stato”; quindi, “Vittorio Visalli e il Risorgimento in Sant’Eufemia d’Aspromonte”, di Carmela Cutrì, professoressa di lettere al “Fermi”; infine, la relazione di Giuseppe Caridi, professore ordinario di Storia moderna all’Università di Messina e presidente della Deputazione di storia patria: “Il Risorgimento a Reggio e in Calabria”. È previsto inoltre un intermezzo musicale, eseguito dal soprano Giuseppina Violani, dal maestro di violino Francesco Russo e dalla professoressa di pianoforte Melania Scappatura.
La celebrazione del 150º anniversario dell’Unità d’Italia può aiutare a riscoprire il valore dell’identità nazionale che le risse quotidiane dell’ultimo ventennio hanno parecchio infiacchito. Ma rappresenta anche un’occasione unica per portare alla luce fatti e circostanze del Risorgimento locale purtroppo noti soltanto a pochi appassionati, e che invece meriterebbero una più ampia divulgazione.
A volte sembra che il nostro paese non abbia storia, ma basterebbe soltanto uno studio della toponomastica eufemiese per capire da dove veniamo, cosa siamo stati e quanto abbiamo amato la libertà. Carlo Muscari, uno dei 15 calabresi giustiziati in piazza Mercato a Napoli il 6 marzo 1800, alla caduta del Repubblica Napoletana; Ferdinando De Angelis Grimaldi, comandante della Terza divisone siculo-calabra durante i moti del 1848, condannato a morte dal tribunale borbonico; Francesco Pentimalli, condannato a 19 anni per gli stessi avvenimenti. Tre grandi eufemiesi, tre vie, ma anche tre martiri della libertà pressoché sconosciuti. Così come la trentina di condannati a pene dai tre ai diciannove anni per i moti risorgimentali che non sono ricordati neanche con una minuscola lapide.
Il fatto che nessuno ci abbia mai pensato non è un buon segnale. Le belle pagine della nostra storia andrebbero ricordate, ma per coltivare la memoria e avvicinare le giovani generazioni allo studio delle proprie radici occorre anche l’impegno delle istituzioni. La realizzazione di un archivio storico comunale, tanto per fare un esempio concreto, consentirebbe la consultazione di moltissimi documenti (altrimenti visionabili soltanto presso l’archivio di Stato di Reggio Calabria) che sono “custoditi” anche nel nostro comune, sepolti sotto la polvere negli scantinati del palazzo municipale.

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